Ritiro di insegnamento Ati Yoga
Chögyal Namkhai Norbu
Dzamling Gar Estratto dalla sessione mattutina del 4° giorno,
Tenerife, 31 dicembre 2017
Buona giornata a tutti e dappertutto. Iniziamo con Ati Guruyoga.
Quali sono i principi degli Insegnamenti più interni che ho spiegato ieri? Sono qualcosa relativo principalmente ai Tre Testamenti di Garab Dorje. Prima di tutto, c’è l’introduzione diretta che è la base dell’Insegnamento Dzogchen. Se per esempio state coltivando qualcosa in un campo, non è sufficiente solo che lavoriate la terra, prima dovete piantare un seme allora può crescere qualcosa. Se non c’è il seme non crescerà nulla. Ma anche se qualcosa cresce, è necessario che sia quello di cui avete bisogno. Allo stesso modo, nell’Insegnamento Dzogchen, la prima cosa che dobbiamo fare è scoprire la nostra vera natura. Cosa che possiamo fare in modo più generale con Ati Guruyoga, quando ci rilassiamo.
Quello che vi ho detto quando ci siamo rilassati. Tutto questo è contenuto nella serie di insegnamenti dello Dzogchen Semde . Quando poi scopriamo la nostra vera natura, forse non siamo sicuri al 100% della esperienza fatta. Non basta andare dal Maestro e dirgli: “Oh, Maestro, dimmi cosa devo fare, così non rimango in dubbio”. Anche se il Maestro volesse dirvelo, non può farlo. Solo voi in qualche modo potete scoprirlo. A questo proposito, c’è la serie di Insegnamenti chiamati Longde che sono stati raccolti da Manjushrimitra e combinati nel secondo testamento di Guru Garab Dorje.
Quando avete scoperto la vostra vera natura e ne siete sicuri al 100%, allora potete fare la pratica dello Dzogchen. Che cos’è la pratica dello Dzogchen? Dzogchen non è cantare mantra o fare visualizzazioni di mandala e divinità, ecc. Queste cose sono cose relative. Il principio è cercare di essere il più possibile nello stato della contemplazione, e in particolare, quando abbiamo quella conoscenza, integrare tutti gli aspetti dei nostri corpo, voce e mente, in quello stato. Praticare lo Dzogchen significa questo. Quindi, non è legato a dove stiamo vivendo, come ci sediamo, come cantiamo o in che modo facciamo la visualizzazione; questi sono tutti concetti mentali. Quindi, dall’inizio dobbiamo scoprire come possiamo sviluppare e integrare.
Vi ho detto che la cosa più importante per essere nello stato della contemplazione è essere presenti. Quando l’essere presenti diventa familiare, allora c’è più possibilità di integrare. L’integrazione nell’Insegnamento Dzogchen è una pratica importantissima., se vogliamo arrivare a un elevato livello di pratica interiore per realizzare, per esempio il Grande Trasferimento, dobbiamo capire che la base è l’integrazione. Se non lo capiamo, non c’è modo di ottenere il corpo di arcobaleno.
Quattro Visioni
Alcuni pensano: “Oh Quando moriremo in qualche modo diventeremo un corpo di arcobaleno”. Non è che diventate un corpo di arcobaleno, ma che sviluppate lo stato del quarto livello delle visioni. Così, quando imparate un insegnamento interno, potete apprendere le quattro visioni in modo preciso. e siete preparati, davvero pronti e molto interessati a seguire gli insegnamenti interni. Così decidete: “Oh, voglio seguire le pratiche interne dell’Insegnamento Dzogchen”. Lo chiede al Maestro e lui, comprendendo qual è la vostra condizione, capisce che quella è la base per la realizzazione totale, e naturalmente l’Insegnamento va avanti in quel modo.
A questo proposito, ho spiegato il principio nel Santi Maha Sangha. Il Santi Maha Sangha è importante per la comprensione interna dell’Insegnamento Dzogchen. Prima di tutto il Santi Maha Sangha spiega in modo generale tutti gli Insegnamenti, come l’aspetto del Sutra, del Tantra e poi dello Dzogchen. Ma questo non significa che dobbiamo imparare tutto lentamente e poi svilupparli. Queste sono informazioni, per capire quali sono gli argomenti e i principi. I praticanti devono avere una sorta di background. Quando iniziamo a studiare il Sutra, per esempio, gli insegnamenti e le applicazioni principali sono tawa, gompa, chöpa, ecc.
Cinque capacità
La caratteristica del Sutra è che è chiamato la via della rinuncia. All’inizio della base del Santi Maha Sangha ci sono tutte queste spiegazioni. Poi il Vajrayana si sviluppa lentamente. Significa che una persona che ha una capacità un po’ più elevata di quella normale, può applicarsi e imparare in quel modo. Ma deve comprendere la capacità.
Non è corretto osservare che tipo di capacità si ha o pensare di non avere una capacità sufficiente per applicare il Vajrayana e fermarsi con il Sutra. Possiamo e dovremmo costruire la capacità. A volte ci sono spiegazioni delle capacità leggermente diverse nel Sutra, nel Vajrayana, nello Dzogchen, nell’Anuyoga ecc., ma quello che il Buddha Shakyamuni ha spiegato nel Sutra fondamentalmente è la comprensione delle proprie capacità. Quando si studia l’insegnamento del Sutra si dice wangpo nga, wangpo nga significa: cinque principi wangpo significa principio. Nella condizione dell’individuo i cinque principi sono i nostri cinque sensi. Avete bisogno di vedere, sentire, ecc. Senza questo tipo di condizioni relative non potreste capire nulla. Ma lo stesso nome e le stesse parole, wangpo nga indicano anche le cinque capacità.
Prima Capacità – Partecipazione
Dovete quindi capire cosa viene spiegato. A volte sono indicati i cinque elementi, a volte le cinque capacità. La prima capacità, la numero uno, che il Buddha ha spiegato, è partecipazione, fede o devozione. Sono aspetti diversi che potete anche chiamare con nomi diversi, ma la conclusione è che quando seguite un insegnamento l’aspetto più importante è la partecipazione. Se non siete interessati e non avete voglia di partecipare non riceverete mai quell’insegnamento e non potrete mai intraprendere quella via. Quindi, è indispensabile che la prima capacità sia la vostra partecipazione.
La partecipazione è una capacità di alto livello particolarmente considerata anche negli insegnamenti Vajrayana e Dzogchen. Vedete, per esempio, quante persone ci sono a questo mondo, tutte con la qualifica di esseri umani, ma quante sono interessate alla via, alla realizzazione? Anche (quando) capiscono che c’è un insegnamento come lo Dzogchen, che è molto prezioso, non solo per avere la realizzazione, ma anche per vivere nella società tranquillamente e comodamente, non sono interessate. Se avete la conoscenza dell’Insegnamento Dzogchen potete trarne quel beneficio. Ma non molte persone lo seguono o partecipano. Partecipare è quindi un livello di capacità molto elevato. Anche se avete solo quella potenzialità di partecipazione e vi mancano tutte le altre, le potete costruire.
Seconda Capacità – Diligenza
Non è sempre necessario costruirle, ma molti hanno la qualificazione di possedere solo alcune di queste capacità. Ad esempio, se pensate di voler seguire l’insegnamento, avete la capacità di voler seguire l’insegnamento. ma ora avete bisogno di una seconda capacità. La seconda capacità spiegata dal Buddha è tson, tsondu, tson, che significa diligenza. Quindi, se non avete la diligenza, anche se avete la partecipazione, non si realizzerà nulla. Nella nostra condizione alcune persone sono molto diligenti, qualsiasi cosa fanno cercano di lavorare e di applicarsi. Alcune persone sono invece pigre e non fanno nulla. Ma se siete presenti, allora lo potete capire e scoprire.
Terza Capacità – Presenza
In ogni caso, possiamo costruire la diligenza. Quindi avete partecipazione e diligenza, ma se non avete la presenza potete distruggere molte cose e perdere tempo. Si chiama trenpa, trenpa significa presenza.
Quarta capacità – Contemplazione
Quindi, avete diligenza, partecipazione, e siete presenti; avete queste qualifiche e quindi potete realizzare un po’ meglio. Poi il Buddha ha spiegato la quarta capacità. Si chiama tingngendzin o nyamzhag, che significa stato di contemplazione. Non significa che abbiamo conoscenza della contemplazione o che entriamo immediatamente in quello stato. Avere la capacità della contemplazione significa prima di tutto sapere che la contemplazione è indispensabile per la realizzazione totale. Possiamo seguire qualsiasi tipo di insegnamento, insegnamento Sutra, insegnamento tantrico, insegnamento Dzogchen, ecc. Attraverso tutti questi insegnamenti prima o poi potremo avere la realizzazione. Naturalmente, nell’insegnament Sutra siamo ancora molto lontani dalla vera conoscenza.
Accumulo di meriti
Ho detto che quando i praticanti non capiscono, si concentrano sull’accumulare meriti, buone azioni, ecc., e pensano che sia importante. La maggior parte dei fedeli del Dharma in Tibet si dedicano a questo. Ad esempio, se stanno facendo qualcosa per accumulare meriti, e chiedete loro: “Cosa state facendo?” rispondono: “Stiamo facendo il Dharma”. Dharma significa la via, noi stiamo seguendo la via per avere la realizzazione.
Quando andate in Nepal, per esempio, vicino a Boudhanath, tutti i tibetani sono molto intenti a girare intorno allo stupa. Potete chiedere a qualcuno: “Cosa state facendo?” loro dicono: “Stiamo facendo il Dharma”. Se chiedete: “Com’è il Dharma quando andate solo in giro?” È difficile trovare qualcuno che sappia spiegare. Anche alcuni Lama che si ritiene abbiano conoscenza dell’insegnamento, non sanno chiarire. Credono solo nell’accumulare meriti. Ricordate che nell’insegnamento Mahayana si dice: “Se avete buone intenzioni, potete produrre il bene”.
Ma anche se avete centinaia, migliaia, milioni di buone intenzioni, solo con quelle non potete avere la realizzazione totale. Per averla con qualsiasi tipo di pratica, alla fine dovreste fare tingngendzin, la contemplazione. Per questo motivo il Buddha ha spiegato la capacità della contemplazione in quanto questo stato è molto importante per la via verso la realizzazione. Vi ho già fatto l’esempio di come il Buddha paragonava due persone: una che accumulava solo meriti e l’altra che era nello stato di contemplazione. e ha spiegato che se qualcuno è in quello stato anche solo per un breve periodo, è molto più importante che dedicare tutta la vita ad accumulare meriti. Per ciò, abbiamo bisogno anche della conoscenza, e la maggior parte delle persone lo ignora.
Quando studiamo la conoscenza un po’più in profondità, la condizione relativa in modo intellettuale, possiamo capire relativamente cosa stiamo facendo accumulando meriti e come questo può produrre quel beneficio. C’è sempre un motivo con spiegazioni precise. Ma non lo stiamo facendo; ci stiamo solo applicando con le nostre intenzioni. Ad esempio, quando giriamo intorno a uno Stupa, facciamo un khorlo e giriamo, pensando che stiamo accumulando virtù. Come succede? Se studiate il Vinaya lo potete capire.
Quindi, alcuni chiedono in quale libro del Vinaya viene spiegato questo? Non esiste una spiegazione specifica di cosa accade quando si gira intorno allo stupa. Ma quando studiate, riflettete e potete capire. Ad esempio, al tempo del Buddha Shakyamuni, questi impartì Insegnamenti che soddisfacevano tutti gli studenti, e alla fine gli studenti fecero prostrazioni per il Buddha. Le prostrazioni sono un mezzo per rendere omaggio. Questo è tutto. Poi girarono intorno al Buddha sette volte. Perchè questa azione è diventata una buona azione? Perché in tutti i diversi paesi ci sono atteggiamenti culturali diversi. Ad esempio, nell’antica tradizione indiana, quando mettiamo qualcuno alla nostra destra, mostriamo rispetto verso quella persona. Potete capirlo quando studiate le spiegazioni di come gli studenti devono rispettare i loro insegnanti nell’insegnamento Vajrayana. C’è un libro che si chiama Lama Ngachupa – Lama Cinquanta, cinquanta argomenti. È il modo di rendere omaggio al maestro in cinquanta versi. Uno di questi versi per esempio, dice che quando camminate e siete con il vostro insegnante, non dovete stare dalla parte destra dell’insegnante perché così non gli mostrate rispetto. Per questo, mettiamo lo stupa alla nostra destra e giriamo una volta, due volte, ecc., e in questo modo accumuliamo meriti.
Quando pensiamo a buddhisti e bönpo in Tibet, i tibetani dicono: “I Bönpo fanno tutto al contrario”. Anche quando andiamo al Monte Kailash, giriamo intorno sul lato destro. Questo significa che mostriamo rispetto e accumuliamo meriti. Alcuni Bönpo vanno al contrario. e li incontriamo sempre sulla strada. I Bönpo lo fanno perché l’origine dei Bönpo è Shang Shung e la tradizione di Shang Shung è rispettare mettendo sul lato sinistro, non sul lato destro. Questa tradizione continua ancora in Cina; Cina e Shang Shung fanno lo stesso. Quando c’è un ospite, un ospite importante, loro lo mettono sul lato sinistro. Quando mettete l’ospite rispettato sul lato destro, l’origine è l’India.
Quinta capacità – Prajna
Quindi, vedete, se leggiamo libri possiamo capire, se pensiamo un po’, poi possiamo comprendere le ragioni. Non si tratta solo del girare intorno a uno stupa, ecc., ma di qualsiasi cosa. Quindi, è importante conoscere le capacità. Infine il Buddha ha spiegato la quinta capacità, che è chiamata prajna. Prajna significa sviluppare la chiarezza. Naturalmente, se facciamo pratica ecc., la prajna si sviluppa. La Prajna è necessaria perché se seguite l’insegnamento, a volte l’insegnante spiega usando parole sanscrite e se siete completamente nuovi all’insegnamento non avete idea di cosa vogliano dire.
Quando per esempio dico dharmakaya, sambhogakaya, nirmanakaya, kadag, lhundrub, potreste non sapere cosa significano queste parole. La maggior parte dei miei studenti lo sa perché le ho spiegate per quarant’anni. Quando vedete che ci sono degli ostacoli e che dovete imparare e sviluppare, potete studiare e questa costruzione si chiama prajna. Queste sono le Cinque Capacità come sono state spiegate dal Buddha nell’insegnamento Sutra. Non saltiamo sempre a un livello o a un concetto alto. Dovremmo capire che ogni cosa nel senso reale è molto precisa.
Trascrizione di Anna Rose
A cura di Naomi Zeitz
Tibetano con la gentile assistenza di Adriano Clemente
Traduzione italiana di Enrica Rispoli