Una sala tutta rossa ha ospitato il 18 settembre scorso, nella sede del Museo d’Arte Contemporanea di Roma (MACRO) un evento particolare, ’Le porte del sogno’, curato da Merigar e dal centro Dzogchen di Roma Zhenphenling. Sul tema del sogno si sono confrontati, da diverse prospettive, quella occidentale e tibetana personalità diverse.
Raimondo Bultrini Philippe Cornu Elio Guarisco
La prima tavola rotonda, svoltasi al mattino, coordinata da Raimondo Bultrini, ha visto la presenza di un esperto di neuroscienze (Della Rocca), un neuropsichiatra (Chianese), un artista (Baruchello), un compositore (Cisternino) e una storica dell’arte (Imponente). Il confronto, seguito con interesse da un vasto pubblico, ha visto confluire recenti informazioni scientifiche su quella parte della nostra vita passata in una dimensione visiva, uditiva e sensoriale altra: dalla sperimentazione della sensorialità delle camere di galleggiamento che ci portano ad una condizione perinatale, in cui il nostro esterno è il nostro interno in uno stato simile al sogno, all’autoriflessione ed auto guarigione che può fare ciascuno di noi nel sonno profondo e nel sogno. Inoltre la genesi del segno, invisibile percorso circolare di inizio, è stato l’apporto della visione interna dell’artista. Del suono come modellatore di parole e segni tracciati sulla sabbia dalle madri aborigene che raccontano la storia ancestrale degli avi o segnate in colori naturali come simboli finali di riti segreti, e della via dei canti hanno trattato Anna Imponente, responsabile del Polo Museale campano e il compositore Nicola Cisternino. In questa cornice è stato presentato da Alex Siedlecki il Museo di Arte e Cultura Orientale di Arcidosso che sarà inaugurato in dicembre con la collezione della famiglia Namkhai e alla presenza del Maestro. L’affollato pubblico ha seguito con interesse sia la prima che la seconda tavola rotonda che si è svolta nel pomeriggio in cui il tema del sogno è stato analizzato nell’ambito della cultura tibetana. Donatella Rossi ha trattato del sogno nella cultura Bon, Philippe Cornu del sogno come similarità della condizione del Bardo ed Elio Guarisco della suprema medicina dei sogni confermando come l’antica cultura tibetana avesse anticipato quello che ora le neuroscienze ci spiegano.

Sinistra: Michael Katz. Destra Charley Morley
Michael Katz e Charlie Morley anticipando il senso dei loro workshop che si sono svolti il giorno dopo, affollatissimi a Zhenphenling e alla Galleria Alessandra Bonomo, hanno trattato del sogno lucido. Questo è un momento di presa di consapevolezza della illusorietà della vita umana, che mantiene quindi la continuità tra la vita sognante del giorno e quella della notte. La magnifica conclusione di un evento straordinario, seguito con interesse per tutto il giorno da un affollato pubblico, ha visto dodici danzatori che si sono fatti portatori del senso profondo delle porte del sogno danzando sul mandala la Danza di liberazione degli esseri. Il modo naturale e spontaneo in cui sono stati affrontati il tema del sogno da un ambito all’altro ha intrecciato un dialogo e un confronto offrendo l’opportunità a molte persone di venire a contatto in modo indiretto con l’insegnamento e con il nostro Maestro per poi sviluppare questa possibilità con gioia e rilassatezza.
Gabriella Dalesio